Il modello di Rasmussen della "deriva verso il pericolo" (drift to danger)

La sicurezza non è mai raggiunta una volta per tutte

Perché una deriva?

 

Questo modello proposto da Rasmussen (2000) suggerisce che la gestione del processo produttivo dovrebbe indirizzare le attività in maniera tale che esse viaggino vicine all’area dove gli infortuni accadono, ma restando al di fuori di essa.
Nella raffigurazione del modello, che utilizza la metafora di una nave che naviga in acque ignote, si vedono tensioni verso il massimo beneficio individuale e altre tensioni verso la massima prestazione organizzativa.
Un’errata combinazione di queste due dimensioni può portare in acque pericolose, dove la probabilità di incidenti e infortuni è più alta. Le forze che spingono verso la zona pericolosa possono essere forze commerciali, preoccupazioni individuali, ecc.
L’area di sicurezza è nella parte destra del diagramma, e per impedire una deriva incontrollata vengono poste diverse regolamentazioni e procedure; spostandosi a sinistra, si giunge ad un punto in cui i margini di sicurezza vengono erosi da violazioni e deviazioni, con la comparsa di incidenti; se si entra nella zona bassa a sinistra del diagramma la probabilità di infortuni è più alta.

 

 

Utilità

Il modello non è fra i più noti e utilizzati. Viene talvolta usato nella formazione manageriale e degli specialisti di sicurezza.
Ha il valore di facilitare la comprensione di alcune forze che spingono l’organizzazione verso stati limite e oltre. Altre applicazioni sono piuttosto improbabili, in quanto il modello è soprattutto concettuale; ciononostante può essere utilizzato per una diagnosi riguardo al posizionamento sul diagramma di un’azienda o di un sito produttivo, e sulla conseguente individuazione di cambiamenti opportuni.

 

Considerazioni finali

Il modello utilizza per la comprensione della sicurezza anche variabili di tipo organizzativo e altre esterne all’organizzazione. Introduce anche una visualizzazione interessante di zone più o meno sicure.
Si pone vicino ai modelli più recenti riguardanti la resilienza organizzativa, dal momento che introduce la capacità del management di anticipare e debellare le minacce all’esistenza o alle finalità primarie dell’organizzazione.
Rispetto ad altri modelli nell’approccio della resilienza, è un modello che si concentra sulla prevenzione della mancanza di controllo, piuttosto che sul ritorno ad uno stato stabile a valle di una perdita di controllo.

 

Riferimenti

Il modello (qui adattato) è contenuto in Rasmussen J., Svedung I. (2000) Proactive Risk Mangement in a Dynamic Society, Sweden, Swedish Rescue Services Agency.
È stato poi ripreso in diverse fonti.

 

Il testo di questo articolo è tratto da Bisio C., “40 chiavi di lettura sulla sicurezza”